Porto di Gaeta

Il porto di Gaeta costituisce una struttura essenziale per la logistica dei trasporti del Lazio meridionale e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale da cui è gestito e amministrato dal 2003 a seguito dell’adesione al network dei Porti di Roma e del Lazio.
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Data pubblicazione:

08/10/2024

Ultimo aggiornamento:

20/08/2024 17:30

Porto di Gaeta

Porto naturale che trova protezione nell’omonimo Golfo che si estende dal promontorio del Circeo a Capo Miseno, vanta un territorio dalle antichissime origini i cui primi insediamenti risalgono al IX-X secolo a.C.

Le origini del nome di Gaeta sono ancora oggi avvolte nella leggenda: Diodoro Siculo collegò il territorio gaetano al mito degli Argonauti facendo derivare il nome della città da Aietes, mitico padre di Medea, nipote di Circe. Virgilio, nell'Eneide, trovò la sua origine nel nome della nutrice di Enea, Caieta, ivi sepolta dall'eroe troiano durante il suo viaggio verso le coste laziali; Dante Alighieri nella Divina Commedia ne confermò l'avvenimento.

Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi, consoli e famosi senatori dell'epoca.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Gaeta si trasformò gradualmente in un castrum: la città fu fortificata con cinte murarie e sulla zona alta dell'antico borgo medioevale sorse il castello a difesa dell'abitato. Nel IX secolo la città si rese autonoma dall'autorità imperiale bizantina; il  Ducato di Gaeta conquistò gradualmente la sua indipendenza e restò in vita per oltre due secoli, nel corso dei quali Gaeta ebbe una propria solidità militare, un'autonomia politica, un'autonomia giurisdizionale, propri istituti giuridici civici, una propria moneta, il "follaro", ed un considerevole sviluppo economico attraverso i traffici commerciali marittimi. Nel periodo compreso tra l’839 e il 1140 Gaeta può essere considerata a pieno titolo anche una Repubblica Marinara.

Gaeta subì ben quattordici assedi che coincisero con importanti e spesso cruciali avvenimenti storici, a partire dalla sconfitta del Ducato di Gaeta, con annessione al Regno di Sicilia, fino all'ultimo assedio, ad opera delle truppe Sabaude, dopo il quale si ebbe la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861.

La circoscrizione territoriale di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale  nel Comune di Gaeta si estende lungo la costa di Levante della città, a terra e a mare, da Punta Stendardo ai confini con il Comune di Formia per una superficie complessiva pari a circa mq 5 milioni, di cui circa mq 4,450 milioni di specchio acqueo e circa mq 550 mila di aree a terra.

La stessa si sviluppa sia a nord che a sud ben oltre i limiti del vigente Piano Regolatore Portuale risultando, per ampi tratti, parte integrante del tessuto urbano e cittadino. Al proprio interno sono ricompresi, oltre al porto commerciale, il pontile petrolifero, il porto pescherecci, la Base Nautica Flavio Gioia, le basi USA e della Marina Militare Italiana e la base navale della Guardia di Finanza.

Il traffico complessivo di merci è pari a quasi 2 milioni di tonnellate annue, di cui 1,4 milioni di prodotti petroliferi e circa 600.000 di merci solide.

Con delibera della Giunta regionale del 2006 è stata definitivamente approvata la Variante al Piano Regolatore Portuale del 1959 del Porto di Gaeta che ha definito l’attuale assetto.

Nel 2008, con un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, compartecipato dall’Autorità Portuale, si è dato avvio ai lavori per la realizzazione di un ulteriore tratto della attuale banchina Cicconardi, pari a circa ml 320, per la realizzazione a tergo della vasca di colmata e per le attività di dragaggio dei fondali antistanti tutto l’ambito portuale a mt -10, per un pescaggio consentito a mt – 8,70 .

Nel 2014 son stati avviati i lavori finanziati dal CIPE, ancora in corso, di completamento del porto commerciale, con il dragaggio già realizzato, a mt -12 dei fondali antistanti la banchina Cicconardi, che ha assicurato l’accosto di unità navali con pescaggio fino a mt -10,20.

A completamento dei lavori, previsto per l’autunno 2020, il porto di Gaeta disporrà, oltre agli attuali ml xx di banchina e xx mq di piazzali ulteriori xx mq di piazzali per una superficie complessiva pari ad oltre xx mq.

Nel corso degli anni, nell’ambito della circoscrizione, sono stati realizzati vari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di parti comuni e, in sinergia con l’amministrazione comunale, si è dato avvio ad un processo di riqualificazione dell’intero waterfront cittadino con la sistemazione di parti verdi comuni, la realizzazione di due rotatorie cittadine, oltre alla riqualificazione del Lungomare Caboto attualmente in corso.

Sono stati, inoltre, realizzati vari interventi nell’ambito del settore della pesca, nel porto pescherecci in località Porto Salvo, volto al miglioramento delle condizioni di ormeggio in sicurezza delle unità da pesca: pulizia dei fondali, installazione di bitte per  l’ormeggio, colonnine elettriche  e idriche, riconversione a led dell’illuminazione pubblica e realizzazione di impianti di video sorveglianza, oltre alla realizzazione di una struttura destinata alla vendita al dettaglio di prodotti ittici.

E’in fase di avvio il procedimento di razionalizzazione e riqualificazione del comparto della cantieristica che prevede la realizzazione di uno scalo da alaggio sito a nord del porto commerciale in cui delocalizzare alcune attività di cantieristica attualmente insistenti in ambito portuale e in adiacenza al porto pescherecci ed al centro abitato, entrambe in contrasto con i vigenti strumenti urbanistici.

La proposta allo studio assicurerebbe il completamento del PRP, con il completamento della banchina di Riva e la realizzazione della darsena per le unità navali della Guardia di Finanza, ad oggi ancora allocate nel porto di Formia, oltre a dare nuovo impulso al comparto della cantieristica navale nella prospettiva di rilanciare una delle eccellenze del sistema produttivo del territorio.

Nel corso del 2018, l’AdSP ha sottoscritto due importanti Protocolli d’Intesa: uno, con il Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Sud Pontino, mira a favorire la riqualificazione e lo sviluppo del comparto della cantieristica, dell’itticoltura e dell’offerta crocieristica mediante la promozione del territorio; l’altro, con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, al infine di sviluppare il corridoio intermodale Tirreno Centrale-Adriatico Meridionale attraverso i porti di Civitavecchia/Gaeta e Bari/Brindisi, con la promozione dei collegamenti stradali, ferroviari e logistici tra il Tirreno Centro-Settentrionale e l’Adriatico Meridionale.