Porto di Fiumicino

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Per secoli Porto di Roma Caput Mundi, lo stretto legame di Fiumicino con il Tevere e il Tirreno ha permesso lo sviluppo dell'attività portuale; risalgono all’età classica romana i porti di Claudio e di Traiano che rifornivano la capitale dell'impero.

L'attuale nome di Fiumicino, riferito alla fossa Traiana, ha origine dal toponimo Flumen micinum (fiume piccolo​).

Il porto di Claudio, portato a termine da Nerone che lo chiamò Portus Augusti, occupava un'area di circa 70 ettari ed era dotato di due lunghi moli con un'isola artificiale ed un faro. A differenza dello scalo fluviale alla foce del Tevere, presso Ostia, era un porto marittimo e, come tale, permetteva l'attracco di navi di grande pescaggio.

Si deve, invece, all’Imperatore Traiano la volontà di costruire un nuovo porto artificiale più funzionale e più arretrato e sicuro rispetto a quello di Claudio.

I lavori, dal 100 al 112 d.C., videro la realizzazione di un bacino di forma esagonale con lati di 358 metri, profondo 5 metri, per 32 ettari di superficie e 2000 metri di banchina. Il Portus Traiani fu, inoltre, dotato di un articolato sistema di magazzini e depositi per permettere lo stoccaggio delle merci e per garantire una miglior conservazione delle derrate alimentari; il bacino è tuttora visibile e visitabile quale importante sito archeologico.

Attualmente il porto di Fiumicino è un porto canale che si sviluppa lungo le sponde banchinate del tratto terminale del canale navigabile ottenuto col prolungamento verso il mare dell'antica fossa Traianea dove trova ricovero la più importante flotta pescherecci della Regione Lazio.

Dal 2002 il Porto canale di Fiumicino fa parte del network dei porti di Roma e del Lazio, ora gestiti e amministrati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.

La circoscrizione territoriale di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale, sita nel Comune di Fiumicino, include il Porto Canale, da Ponte 2 Giugno fino alla foce; è delimitata a Sud dalla Darsena e da Piazzale Mediterraneo e si estende verso Nord per circa 1,7 km, ricomprendendo lo specchio acqueo antistante, incluse le boe petrolifere della ex Raffineria di Roma poste a circa 3 miglia dalla costa. La superficie complessiva della circoscrizione è di circa 16 milioni mq, di cui circa 330.000 mq di aree a terra, quasi completamente parte integrante del tessuto urbano cittadino.

Oltre alla pesca l’altra attività caratterizzante il porto di Fiumicino è il traffico di prodotti petroliferi, con la presenza delle torri petrolifere che sviluppano un traffico complessivo pari a circa 3,5 milioni di tonnellate di prodotti raffinati all’anno.

Con l’ingresso nel network dei Porti di Roma e del Lazio, nella ricerca di un continuo miglioramento delle infrastrutture e dei servizi istituzionali offerti, si è avviata l’ambiziosa progettazione per la realizzazione di un nuovo scalo commerciale.

A seguito dell’estensione della circoscrizione l’Autorità portuale ha realizzato la Stazione Marittima “Porta del Tirreno” dove hanno trovato collocazione, oltre alla Stazione Marittima, costituita da sala attesa, biglietteria e servizi per i passeggeri, la sede degli uffici di Fiumicino dell’AdSP e un punto ristoro.

Tra i principali interventi realizzati dall’Autorità Portuale nel corso degli anni, oltre a continui interventi di manutenzione, pulizia e dragaggio del canale e della darsena, si segnalano i lavori di riqualificazione, messa in sicurezza idraulica e ristrutturazione delle banchine e dei piazzali del Porto Canale, dove sono attualmente ormeggiate le imbarcazioni da pesca, e della Darsena, interessata da un più ampio progetto di riqualificazione.

Il nuovo piano regolatore portuale di Fiumicino è stato approvato dalla Giunta regionale del Lazio nel luglio 2012 ed è in corso di approvazione l’adeguamento tecnico-funzionale per un migliore utilizzo delle banchine e per una maggiore sicurezza della navigazione interna.

Il nuovo Porto Commerciale di Fiumicino rappresenta il nodo di completamento di un sistema logistico strategico per tutto il Paese, non solo per la posizione geografica, alle porte di Roma, ma soprattutto per la rilevanza degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, quali l’aeroporto Internazionale “Leonardo da Vinci”, Cargo City, Commercity, l’interporto, la nuova Fiera di Roma, il nodo autostradale tra corridoio Tirrenico e GRA, che rendono l’area la piastra intermodale per l’intera Italia Centrale.

Il nuovo scalo, cofinanziato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un importo complessivo pari a 195 milioni di euro, rivestirà notevole importanza per i traffici commerciali e per i passeggeri, sia delle autostrade del mare che delle crociere, potendo sfruttare la vicinanza con l’aeroporto che potrà essere collegato direttamente con un sistema people mover, la possibilità di raggiungere Roma in brevissimo tempo e di sviluppare nuovi itinerari turistici attraverso la navigazione del Tevere.

Il progetto prevede a Nord della foce del Canale di Fiumicino, nello specchio acqueo antistante e su una superficie complessiva pari a circa 1,750 milioni mq, la realizzazione di due moli all’interno dei quali, mediante opere di imbonimento a mare, verranno create banchine e piazzali per svolgere le nuove funzioni previste dal PRP, quali l’attracco per navi da crociera, l’attracco per navi ro-ro e ro-pax, l’attracco per traffico fluviale passeggeri, il ricovero pescherecci e la creazione di spazi legati alle attività del mercato ittico, la creazione di opere infrastrutturali per ospitare la cantieristica navale e l’infrastrutturazione di un’area per i sevizi nautici delle Forze dell’Ordine.

Nel progetto vengono assicurati fondali sufficienti in relazione alle attività previste e spazi di manovra delle navi con un bacino di rotazione di 500 metri di diametro.

La flotta peschereccia sarà localizzata nella darsena adiacente al molo Sud del nuovo porto dove si svolge, tradizionalmente, la vita socio-economica degli abitanti e degli operatori di Fiumicino. Seguiranno, procedendo verso nord, le aree per la cantieristica navale, dove si prevede di delocalizzare le attività di cantieristica attualmente site nell’ambito della Darsena interessata da un più ampio progetto di riqualificazione del waterfront cittadino in sinergia con l’Amministrazione locale, assicurando al contempo migliori condizioni e maggiori opportunità per lo sviluppo del comparto.

A seguire, verso Nord, le aree attrezzate per la gestione dei servizi di traghetti veloci passeggeri e auto, mentre lungo il molo di sottoflutto sono previste le banchine per l’attracco delle navi da crociera, comprese le attrezzature e gli edifici per l’accoglienza di crocieristi e il loro trasporto verso le mete turistiche di Roma e del Lazio.

Tra il porto e la città è prevista una zona di interconnessione che favorirà un miglior rapporto urbanistico tra il tessuto edilizio e la nuova infrastruttura portuale con servizi pubblici e privati di tipo collettivo.

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